Veneto

lunedì 22 febbraio 2010

sito regionale



è online www.selveneto.eu, il portale della nuova sinistra. Spostiamo tutto lì.

martedì 16 febbraio 2010

Lista di Vicenza


Da Il Gazzettino

VICENZA - (ro.la.) Ousmane Condé, presidente dell’Unione degli Immigrati del Vicentino, sarà la testa di serie della lista unitaria di Psi e Sinistra Ecologia e Libertà per la Regione. La sua candidatura, insieme a quella degli altri sette aspiranti consiglieri regionali berici, è stata presentata ufficialmente lo scorso fine settimana dai due rappresentanti locali di Psi e Sel: Luca Fantò e Tommaso Rebesani. «La salvaguardia delle libertà dei singoli individui sul territorio della regione», spiegano, «è l’elemento che accomuna i candidati della lista Psi-Sel». Una lista che, oltre a Condè, vede scendere in campo a sostegno del candidato governatore del Pd Giuseppe Bortolussi l’insegnate ed ex consigliere di circoscrizione socialista Giorgio Porzionato e Renato Basso che dopo 38 anni di lavoro nelle aziende del vicentino, in particolare in Fiamm, intende far capire «l'importanza della questione del lavoro e le difficoltà in cui si trovano i lavoratori vicentini in questi mesi». E ancora: in gara per un posto a Venezia c’è il capo scout bassanese Mattia Bertin, c’è Nadia Chioccarello che è impegnata a Schio sui temi della cittadinanza attiva, c’è lo storico esponente del Psi di Bassano Flavio Merlo, c’è Nora Rodrigueze che è stata a lungo vicepresidente nazionale dell’Arci ragazzi ed esponente della prima ora del fronte del No al Dal Molin e c’è Carla Spessato che è stata vicepresidente di Equistiamo, associazione in difesa dell'ambiente e per il consumo critico. «La totalità dei candidati nella provincia di Vicenza», spiegano Fantò e Rebesani sintetizzando così anche i temi centrali del loro programma elettorale, «sono espressione dell'associazionismo, del mondo del lavoro, di quei pezzi di società vicentina che da anni hanno a cuore i temi dell'ambiente, della pace, del lavoro, dell'assistenza ai più deboli».

Anche a Treviso contro l'omofobia.

Il 27 gennaio scorso, Giornata della Memoria, presso la Sala del Mappamondo della Camera dei Deputati, insieme a Ivan Scalfarotto, Vice Presidente del Partito Democratico, Anna Paola Concia, Deputata del Partito Democratico e Guido Allegrezza, uno dei fondatori di Queer.SEL – Sinistra Ecologia e Libertà per la cultura delle differenze – è stata presentata la “Maratona contro l’omofobia”.


Queer.SEL – Sinistra Ecologia Libertà per la cultura delle differenze insieme al tavolo GLBTE (Gay, Lesbiche, Bisessuali, Trans e Etero) del Partito Democratico hanno promosso una mozione contro l’omofobia e la trans fobia che sono già state approvate da alcune amministrazioni locali (Regione Lazio, Provincia di Ancona, Comune di Modena ecc.). Nella sua semplicità è uno strumento importante per testimoniare un impegno concreto a favore di una battaglia contro l’odio e la discriminazione.


Nel sito www.maratonaomofobia.it è possibile aderire alla Maratona oltre a scaricare il documento da presentare presso i consigli regionali, provinciali, comunali e municipali e aggiornare la mappa con lo stato delle singole iniziative sul territorio. Sarà una testimonianza fondamentale e concreta, un piccolo passo sul cammino di civiltà che il nostro Paese merita.


Convinti che questa iniziativa sia da sostenere con forza, ieri sera, alla Conferenza Capigruppo del Consiglio Provinciale di Treviso abbiamo presentato un Ordine del Giorno che ricalca il testo della Mozione.

L’ODG è stato firmato da: Stefano Dall’Agata (Capogruppo SD), Stefano Mestriner (Capogruppo Unione per la Marca), Luca De Marco (Consigliere SD), Lorenzo Biagi (Capogruppo Ulivo-PD), Marco Scolese (Capogruppo MPS)

domenica 14 febbraio 2010

Chi non ci sta, dopo Rosarno L'Aquila



L'AQUILA. Al grido di "Riprendiamoci la città" un grupppo di circa 300 aquilani ha forzato il blocco dell'esercito nella zona rossa. La polizia prima ha cercato di contenere i manifestanti, ma poi li ha assecondati limitandosi a un controllo del corteo che ha marciato verso piazza Palazzo, sotto la sede del Comune.

I cittadini sono saliti sulle montagne di macerie che ancora ingombrano la piazza e hanno ribadito che dopo 10 mesi non si è mosso nulla per ricostruire la città. Indossano magliette ed espongono cartelloni con la scritta: "6 aprile, 3.32, io non ridevo". Ogni cittadino ha poi portato via dalla piazza una pietra, un pezzo di tegola, un pezzo di detrito. Un modo simbolico per dire: "La città dalle macerie la liberiamo noi".
Da Il Centro

venerdì 12 febbraio 2010

SEL e PSI

Riporto dal Gazzettino di Padova:

Lista condivisa per Zan e il partito di Sirone. Obiettivi: «Lavoro, e fermare la Lega»

Qualcuno ha risposto all’appello della lista unica della sinistra per le regionali. Sono i socialisti del Partito socialista che ha visto interpreti nella scorsa legislatura Sandro Faleschini, Gaetano Sirone, Salvatore Italiano e altri consiglieri comunali, con Sirone ancor oggi amministratore della Finaps.
Hanno raggiunto Sinistra e Libertà, il movimento che con Sinistra per Padova ha portato Alessandro Zan all’assessorato all’Ambiente. E questa unione sta dando i suoi frutti. La lista provinciale di Sinistra, libertà e socialisti correrà in coalizione col centrosinistra a fianco di Bortolussi. Ma con temi e proposte precise, che fanno parte di un dna che non si dimentica.
Intanto i nomi: Capolista Alessandro Zan ingegnere, poi Gaetano Sirone, commercialista, Salvatore Italiano, psicologo, Sergio Lironi, storico ambientalista padovano, Olindo Morello assessore al Bilancio di Ponte S. Nicolò, Renzo Soranzo delegato sindacale alla Ztf, Maristella Urbano funzionario dell’Inps, ex assessore al Bilancio a Mestrino e dirigente Cgil funzione pubblica, Anna Veronese al terzo anno di scienze della comunicazione e di forte tradizionale socialista, Lucia Maria Zanarella, grande attivista di Campo S. Martino.
Poi i programmi. «Ci candidiamo a governare per conto di un’area laica e liberale che vuole attenzione alla libertà individuale e tutele per i lavoratori. Il nostro slogan è: "C’è un Veneto migliore", sottinteso, di quello che vuole la Lega. Un Veneto dove non ci sono privilegi, ma diritti condivisi. Dunque un altro Veneto rispetto all’arretramento culturale che propone la Lega». E i socialisti? «Non c’è nemmeno bisogno di chiderci se aderiamo a questi temi, sono da sempre i nostri» risponde Sirone. «Il lavoro ad esempio. Gli ammortizzatori sociali stanno finendo. Se si vogliono evitare licenziamenti di massa le amministrazioni pubbliche devono intervenire subito garantendo i pagamenti in sospeso alle ditte e noi a Padova lo abbiamo fatto. Le banche devono allargare il credito e avere un indennizzo per chi non ce la facesse a onorarlo e gli imprenditori rinunciare a una parte degli utili». E per chi perde il lavoro? «Reputiamo scandaloso che l’ultima finanziaria regionale non abbia previsto un sussidio per i disoccupati. Noi se andremo al governo li metteremo da subito» continua Zan.

C’è però da proporre un modello culturale alternativo alla Lega. Lironi: «Dire prima i Veneti significa chiudere il Veneto al futuro, allontanare magari un ingegnere indiano che ci avrebbe fatto comodo. Noi siamo per le aperture». (M.G.)

mercoledì 10 febbraio 2010

No Dal Molin, Sì Sinistra Ecologia Libertà

Riporto un articolo apparso oggi sul Corriere del Veneto:

No al nucleare


"Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legislativo sulla disciplina della localizzazione, della realizzazione e dell'esercizio di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare, dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, nonché misure compensative e campagne informative al pubblico. Ad annunciarlo è il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli."
Repubblica, 10 febbraio 2010

Qui non si possono far discorsi di sorta. Il nucleare non è una scelta accettabile, è troppo pericoloso per i cittadini che vi abiteranno in prossimità e troppo oneroso per questa Terra che già abbiamo salassato troppo. Semplicemente bisogna opporsi, senza mezzi termini.

martedì 9 febbraio 2010

Raccolta firme

Ecco le informazioni utili per la raccolta firme, chi avesse necessità dei moduli mi scriva pure.
Mattia

IMPORTANTE: il foglio per la raccolta delle firme deve essere fotocopiato come foglio A3 fronte-retro piegato (preferibilmente va stampato a colori).

Per presentare ogni lista provinciale è necessario raccogliere le firme. Di seguito quante ne servono in rapporto alle dimensioni della provincia.
Tutte le provincie 1750 salvo Rovigo e Belluno 1000; per avere un margine di sicurezza serve raccoglierne 200 in più delle previste.

REQUISITI RICHIESTI PER FIRMARE
1.chi firma deve essere elettore residente nella provincia
2.chi è candidato nella lista non può firmare.
3.non si può firmare per più di una lista. Sono previste gravi sanzioni (reclusione fino a due anni e multa fino a 2.065 euro).

COMPILAZIONE DEL MODULO
Le firme vanno raccolte sul modulo ATTO SEPARATO

Il modulo va compilato in ogni sua parte in STAMPATELLO MAIUSCOLO
Nell'apposito spazio va inserita la provincia e il numero esatto dei candidati nella lista provinciale
Nelle apposite caselle vanno inseriti i dati dei Candidati (cognome, nome e luogo e data di nascita).

Nel raccogliere la singola sottoscrizione vanno compilate tutte le caselle facendo particolare attenzione ad inserire i dettagli del documento di identificazione.
I documenti di identificazione idonei sono: Carta d'Identità, Passaporto, Patente di Guida, Tessera rilasciata dal Ministero.

AUTENTICAZIONE
Le firme vanno raccolte alla presenza di un pubblico ufficiale. Di seguito l'elenco dei soggetti abilitati:
- i notai,
- i giudici di pace,
- i cancellieri e i collaboratori delle cancellerie delle corti d'appello, dei tribunali e delle sezioni distaccate dei tribunali,
- i segretari delle procure della Repubblica,
- i presidenti delle province,
- i sindaci,
- gli assessori comunali,
- gli assessori provinciali,
- i presidenti dei consigli comunali,
- i presidenti dei consigli provinciali,
- i consiglieri provinciali che abbiano comunicato in data anteriore la propria disponibilità al presidente della provincia,
- i consiglieri comunali che abbiano comunicato in data anteriore la propria disponibilità al sindaco del comune,
- i presidenti dei consigli circoscrizionali,
- i vicepresidenti dei consigli circoscrizionali,
- i segretari comunali,
- i segretari provinciali,
- i funzionari incaricati dal sindaco,
- i funzionari incaricati dal presidente della provincia.

L'Autenticazione va compilata in ogni sua parte dal pubblico ufficiale. Accanto alla firma va apposto il nome, il cognome e la qualifica per esteso, in alternativa può essere utilizzato un timbro orizzontale con gli stessi dati.
IMPORTANTE: IL TIMBRO DA APPORRE NELL'AUTENTICAZIONE IN BASSO A SINISTRA E' QUELLO TONDO DELL'ENTE A CUI APPARTIENE L'AUTENTICATORE.
IN ASSENZA DI TALE TIMBRO L'AUTENTICAZIONE NON E' VALIDA

Sostegno del mondo della scuola al 1 marzo

COBAS - Comitati di Base della Scuola, CESP - Centro studi per la scuola pubblica - Siamo insegnanti e operatori del mondo della scuola. Viviamo e insegniamo in Italia in anni in cui il rispetto per i migranti come persone subisce quotidianamente attacchi violentissimi.

Non solo da parti consistenti di una società in cui si è diffuso a livelli allarmanti un razzismo e un’intolleranza esplosivi, ma addirittura dalle istituzioni, che hanno proceduto negli ultimi anni a politiche sempre più discriminanti e vessatorie nei confronti dei migranti fino ad arrivare alla recente approvazione della legge razzista sul reato penale di clandestinità.

Nella scuola al progetto di istituire classi ghetto per i migranti ha fatto seguito l’introduzione del tetto razzista del 30% di alunni stranieri in ogni classe.

In queste condizioni, il riconoscimento del carattere meticcio di ogni società e del valore positivo attribuito all’incontro tra culture rischia di essere schiacciato dalla logica della gerarchizzazione razzista delle culture e dello sfruttamento dei migranti considerati unicamente come forza lavoro.

Noi, nel nostro lavoro educativo, siamo invece sempre partiti dal principio e dalla rivendicazione dell’uguaglianza dei diritti, dal riconoscimento delle culture, dal diritto alla libertà di movimento delle persone. Per questo, nel quadro delle decisioni prese a Berlino nei giorni scorsi dalla Rete Europea Educazione (il cui appello europeo accompagnerà questo nostro italiano), sosteniamo l’iniziativa, partita dalla Francia e raccolta dall’Italia, Grecia, Spagna e altri paesi europei,

“Primo Marzo 2010: 24 ore senza di noi” per il diritto al libero movimento e alla pari dignità e contro lo sfruttamento e il razzismo.

Il Primo Marzo renderemo concreto questo nostro sostegno intervenendo nel nostro lavoro, nella didattica, modificando i curricoli delle nostre materie di insegnamento. Presenteremo ai bambini e alle bambine, ai ragazzi e alle ragazze espliciti percorsi di intercultura, di storia e critica del razzismo, di approfondimento della storia della colonizzazione e dello sfruttamento del lavoro migrante, di geografia economica, ascolto di musica etnica, pittura, ricerca, produzione di qualsiasi tipo di materiale attinente in maniera figurativa e narrativa.

Sottolineeremo nelle materie curricolari gli elementi che possano rafforzare percorsi di riconoscimento dell’Altro come persona, come lavoratore e lavoratrice, come studente e studentessa dotati di eguali diritti. Dichiareremo pubblicamente la nostra scelta e renderemo in questo modo tangibile il nostro impegno al fianco e insieme ai migranti in lotta.

lunedì 8 febbraio 2010

Sondaggio

Sondaggio nazionale ISPO - Corriere della Sera

sabato 6 febbraio 2010

Lettera aperta al Ministro per L’Economia Dott. Giulio Tremonti


Egr. Ministro,

le scriviamo per sottoporle la situazione della FERVET di Castelfranco, si tratta di un’azienda che opera nel campo della costruzione di carrozze ferroviarie.

Come tante imprese si trova in condizioni di crisi, ma non si tratta di una mancanza di commesse, anche se aveva subito l’annullamento di parte di una commessa di Trenitalia, bensì di una difficoltà all’accesso al credito nonostante una commessa da 350 carrozze a due piani modello Vivalto capace di garantire 2 anni di lavoro continuativo; commessa che vede la Ansaldo-Finmeccanica come soggetto capofila.

La questione è stata sollevata anche dai sindacati Fiom e Uilm, che hanno denunciato il paradosso di un'azienda che avrebbe il lavoro, ma che si trova senza il necessario supporto da parte del sistema finanziario; con la conseguenza della messa in cassa integrazione per circa 200 operai.

Il rischio è che per il perdurare di queste condizioni porti alla chiusura di un’impresa storica, con la perdita del know-how dell’impresa e delle professionalità accumulate dai lavoratori.

Per poter operare l’azienda ha necessità di un mutuo quantificato in circa 5 milioni di Euro, per la concessione del quale il sistema bancario non ritiene sufficienti le garanzie presentate dalla FERVET.

Noi riteniamo che vi sia il bisogno di un’assunzione precisa di responsabilità da parte sua e del suo Ministero, anche in funzione del fatto che Finmeccanica, la controllante di Ansaldo, è partecipata al 37% dal suo Ministero, e quindi chiediamo che possa esserci un suo intervento al fine perlomeno di fornire al sistema bancario la garanzie, anche fideiussorie, che possano garantire la prosecuzione dell’attività della FERVET e il conseguente mantenimento dei posti di lavoro dei dipendenti.

Vogliamo inoltre evidenziare che la FERVET è un impresa che fornisce lavoro altamente qualificato, garantito dalla forte specializzazione delle maestranze; in un settore, quello dei trasporti, che è cruciale per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 che il nostro Paese ha preso nelle Sedi Internazionali e Comunitarie.

La perdita di occupazione in questa azienda segnerebbe un grave colpo, per il mercato del lavoro locale, sia sul piano quantitativo che qualitativo.


Cordiali saluti,

Stefano Dall’Agata

Luca De Marco

Andrea Dapporto

Barbara Ferrazzo

Mario Bertolo

Simbolo

Ecco il simbolo di Sinistra Ecologia Libertà per le elezioni regionali:

venerdì 5 febbraio 2010

sondaggi




Pubblico due autorevoli sondaggi di questi giorni sulle intenzioni di voto in Italia ed uno sulla Puglia

martedì 2 febbraio 2010

Per una adesione motivata Manifesto per la adesione a No Razzismo Day


IL LIBRO DEI SOGNI – 10 sogni da conquistare per un’Italia orientata al progresso contro la barbarie.
DIVERSO...PERCHE'? STRANIERO...DOVE? ALTRO...QUANDO? Siamo tutti parte del medesimo respiro. Smettiamo di accettare per ignavia l'esclusione e l'invenzione di nuove differenze. Non respingere, Accogli! Impegnati! se il 16 gennaio in rete eravamo tanti ricordati e partecipa al NO.R.Day-Milano 06-03-2010-P.zza Fontana- o...re 14.00...finalmente in piazza! NO! RAZZISMO-NO! OMOFOBIA-NO! XENOFOBIA
Premessa.
NERI, NOI COME LORO, UOMINI NON BRACCIA!
Tacere ormai è essere complici! Significa acconsentire a uno stato di cose vergognoso fatto di bidonville, di fame, di paura e di miseria sistematizzate.

Un degrado e uno sfruttamento diffusi da nord a sud e indegni di un paese civile. La politica della gente comune ha ormai superato lo stadio che impantana la politica italiana. Noi siamo gente del sud, del nord, immigrati, delle più diverse convinzioni politiche e religiose che hanno scoperto di avere 10 sogni in comune la cui realizzazione è necessaria per trasformare la società italiana in un mondo meno ingiusto.

Vogliamo unire la ricchezza delle nostre differenze e usarla come leva per scardinare la mentalità della divisione, dell’indifferenza e dell’arroganza che sta avvelenando il Paese. Questo sforzo corre su Facebook e lo sta attraversando come uno tzunami. Un’onda identica a quella che sta attraversando il Paese.

E’ giunto il tempo della trasformazione del dissenso individuale e degli impegni generici in scelte di campo e in azioni di lotta pacifiche ma determinate. Azioni condivise sul terreno della condivisione dei principi e degli ideali. Il nostro non è solo un sogno velleitario, ma una battaglia di civiltà per il progresso umano e l’affermazione dei diritti. In pratica una battaglia per affermare la lettera e i valori della Costituzione Repubblicana e la carta dei Diritti dell’ Uomo. Non è poco perché è ormai su questo terreno che si afferma la fondamentale differenza fra progresso dell’umanità e la conservazione di nuovi e vecchi privilegi.
E quindi:
noi abbiamo un sogno. Che nel Paese venga isolato e sconfitto il clima di intolleranza verso i migranti che è stato in modo cosciente seminato nel Paese anche da irresponsabili forze di governo.
Noi abbiamo un secondo sogno: che ai migranti, a prescindere dal loro status, siano garantiti i diritti fondamentali, umani e civili, previsti dalla costituzione e dalle leggi internazionali, in particolare in relazione agli articoli 2, 3 e 8 della costituzione con riferimento anche alla convenzione 143 della UE che garantisce la promozione della parità di opportunità e di trattamento dei lavoratori migranti ratificata dal nostro paese nel 1981. Sappiamo che l’esclusione del diverso dai diritti è la premessa necessaria alla riduzione dei diritti di tutti come già drammaticamente avvenuto nella recente storia del nostro Paese.
Noi abbiamo un terzo sogno: che nel nostro Paese cessino le violazioni dei diritti umani per i lavoratori migranti sprovvisti di documenti e cessi la aggressiva e discriminatoria retorica usata da leader politici, in particolare della Lega Nord, che istigano alla xenofobia e al razzismo e che associano esplicitamente la criminalità ai Rom, ai credenti di fede musulmana e agli africani in quanto “diversi” dal punto di vista etno-genetico, creando un ambiente di intolleranza e ostilità pregiudiziale nell’opinione pubblica
Noi abbiamo un quarto sogno: che nel nostro paese cessino le gravi violazioni dei diritti umani verso i lavoratori migranti dell’Africa, dell’Est Europa e dell’Asia, cessi la abominevole pratica dei respingimenti e dell’omissione di soccorso, cessino maltrattamenti, salari infimi, orari eccessivi e cessino le situazioni di lavoro schiavistico in cui parte della paga è trattenuta dall’impresa per un posto in dormitori affollati senza acqua né elettricità o in cui i lavoratori sono costretti a vivere in bidonville fatiscenti e degne persino delle aree più desolate del terzo mondo.
Noi abbiamo un quinto sogno: che nel Nostro Paese venga applicata la legge punendo prese di posizione pubbliche razziste e xenofobe contro gli immigrati e vengano sanzionati come istigazione alla violenza discorsi pubblici e prese di posizione politiche di tipo discriminatorio ispirate dall’odio contro gli stranieri.
Noi abbiamo un sesto sogno: che i centri di “identificazione” cessino di essere dei lager e che non si ripetano maltrattamenti ingiustificati verso i Rom, specialmente quelli di origine romena, durante i raid per lo sgombero dei campi.
Noi abbiamo un settimo sogno: che il governo di questo paese compia atti concreti per migliorare nella pubblica opinione, la conoscenza e la consapevolezza della discriminazione, e per integrare concretamente e in modo duraturo i migranti e le loro famiglie come membri della società a tutti gli effetti.
Noi abbiamo un ottavo sogno: che in questo paese cessi la violenza della xenofobia, della omofobia e del razzismo perché il rischio è quello di una deriva violenta e incontrollabile le cui conseguenze lascerebbero ferite destinate a non sanarsi mai più precipitando l?Italia in una vergognosa condizione unica nei paesi del mondo ad economia avanzata, vanificando quanto di buono, con il coraggio, il sangue e il sudore e la qualità del loro lavoro, i nostri emigranti hanno fatto in tutto il mondo per il prestigio della nostra comunità nazionale.
Noi abbiamo un nono sogno: che l’Italia e gli italiani riescano a far dimenticare alla comunità internazionale la vergogna delle atrocità commesse nelle colonie durante il ventennio fascista e l’atrocità delle leggi razziali del fascismo contro la comunità ebraica italiana.
Noi abbiamo un decimo sogno: che in Italia prevalgano la logica del progresso e della promozione umana, la logica e la cultura dell’accoglienza e del soccorso, la pratica e la difesa della dignità delle persone, uomini e donne, di ogni colore e provenienza.

Da No Lega Nord Day