Veneto

sabato 6 febbraio 2010

Lettera aperta al Ministro per L’Economia Dott. Giulio Tremonti


Egr. Ministro,

le scriviamo per sottoporle la situazione della FERVET di Castelfranco, si tratta di un’azienda che opera nel campo della costruzione di carrozze ferroviarie.

Come tante imprese si trova in condizioni di crisi, ma non si tratta di una mancanza di commesse, anche se aveva subito l’annullamento di parte di una commessa di Trenitalia, bensì di una difficoltà all’accesso al credito nonostante una commessa da 350 carrozze a due piani modello Vivalto capace di garantire 2 anni di lavoro continuativo; commessa che vede la Ansaldo-Finmeccanica come soggetto capofila.

La questione è stata sollevata anche dai sindacati Fiom e Uilm, che hanno denunciato il paradosso di un'azienda che avrebbe il lavoro, ma che si trova senza il necessario supporto da parte del sistema finanziario; con la conseguenza della messa in cassa integrazione per circa 200 operai.

Il rischio è che per il perdurare di queste condizioni porti alla chiusura di un’impresa storica, con la perdita del know-how dell’impresa e delle professionalità accumulate dai lavoratori.

Per poter operare l’azienda ha necessità di un mutuo quantificato in circa 5 milioni di Euro, per la concessione del quale il sistema bancario non ritiene sufficienti le garanzie presentate dalla FERVET.

Noi riteniamo che vi sia il bisogno di un’assunzione precisa di responsabilità da parte sua e del suo Ministero, anche in funzione del fatto che Finmeccanica, la controllante di Ansaldo, è partecipata al 37% dal suo Ministero, e quindi chiediamo che possa esserci un suo intervento al fine perlomeno di fornire al sistema bancario la garanzie, anche fideiussorie, che possano garantire la prosecuzione dell’attività della FERVET e il conseguente mantenimento dei posti di lavoro dei dipendenti.

Vogliamo inoltre evidenziare che la FERVET è un impresa che fornisce lavoro altamente qualificato, garantito dalla forte specializzazione delle maestranze; in un settore, quello dei trasporti, che è cruciale per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 che il nostro Paese ha preso nelle Sedi Internazionali e Comunitarie.

La perdita di occupazione in questa azienda segnerebbe un grave colpo, per il mercato del lavoro locale, sia sul piano quantitativo che qualitativo.


Cordiali saluti,

Stefano Dall’Agata

Luca De Marco

Andrea Dapporto

Barbara Ferrazzo

Mario Bertolo

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